“Fangio, l’Uomo che domava le macchine”.

La vita straordinaria di Juan Manuel Fangio, re indiscusso della Formula 1 negli anni ’40 e ’50, è magnificamente raccontata nel docu-film di Francisco Macri: “Fangio, l’Uomo che domava le macchine”. Non solo un susseguirsi di testimonianze commoventi di tanti suoi colleghi e sue emozionanti interviste utili a comprendere a fondo l’uomo oltre il pilota e il periodo post bellico in cui vinse tutto ciò che si poteva allora vincere, ma anche un tributo sentito, per nulla banale, utile a conoscere i valori sportivi più autentici e l’evoluzione meccanica e tecnologica delle migliori case automobilistiche al mondo. Splendide le riprese all’interno del Museo dell’Alfa Romeo dedicate ai gloriosi anni ’50 con il magico trio delle 3F (Fangio, Farina, Fagioli). Da approfondire con grande curiosità -per chi fosse interessato ad un approccio scientifico al concetto di “gara”- lo studio intrapreso dalla University of Sheffield’s Methods Institute che mette in relazione le qualità precipue dei drivers di F1 con gli effetti della squadra su di essi e i miglioramenti della tecnologia automobilistica negli ultimi 60 anni. La complessa analisi statistica su parametri ben specifici decreta Fangio il miglio pilota della storia della Formula 1 con buona pace per i fan di Michael Shumacher, Ayrton Senna e Niki Lauda. Secondo lo studio, l’effetto della squadra sul conducente può rappresentare l’85% delle prestazioni. E questo concetto era ben chiaro a Fangio, ovviamente molto, ma molto prima che l’Università si mettesse al lavoro. Fangio era innanzitutto un eccellente meccanico con profonda conoscenza di gomme e motori. Racconta di aver lasciato la scuola per dedicarsi alla meccanica e di aver fatto la prima corsa come co-pilota a soli 18 anni per vincere poi nel 1940-41 il campionato di Buenos Aires. “Senza il meccanico non si vince la gara”- era il suo motto. E per questa sua assoluta convinzione richiese sempre un meccanico personale, dedicato a lui e al suo veicolo in ogni circuito e con tutte le case automobilistiche per cui ha corso, sempre da vincitore (Mercedes Benz, Maserati, Ferrari, Alfa Romeo). “Todos tenemos marcado un destino en la vida”- disse Fangio e noi oggi non possiamo che riconoscere nel suo destino quello della semi-divinità in pista grazie a ineguagliabile classe alla guida, a intelligenza e concentrazione uniche in anni in cui gli abitacoli erano per altro mostruosamente scomodi e i circuiti terribilmente difficili e insicuri rispetto a ciò cui siamo abituati ora. Fra i vari aspetti, ciò che colpisce del docu-film è aver saputo evidenziare a chiare lettere l’incredibile energia, la serietà, l’impegno e la lungimiranza delle famiglie che investivano in scuderie automobilistiche negli anni ’50. Quelle che ancor oggi sono le migliori case automobilistiche in F1 erano, di fatto, imprese famigliari all’origine. Interessantissime, fra le varie, le testimonianze di Adolfo Orsi di Maserati, di Mika Hakinnen e Fernando Alonso, Alain Prost, Jackie Stewart e di Horacio Pagani. Belle le riprese da Villa Varzi a Galliate che nel dopoguerra ospitò l’”Equipo Argentino”- la squadra ufficiale sovvenzionata dal governo argentino fra cui c’era, appunto, Fangio. Non perdete questo documentario, merita davvero! Fabio Komjanc

Ecco a voi Ventus Prime 4 di Hankook!

E’ la stagione del “cambio gomme”.  Abbiamo piacere di proporti un prodotto eccellente che offre tenuta sicura, minima rumoriosità -grazie all’ottimizzazione del comfort acustico- e usura limitata: parliamo di “Ventus Prime 4” di Hankook, l’azienda di pneumatici fondata nel 1941 a Seoul. La serie “Ventus Prime” di Hankook ha sempre saputo soddisfare la nostra clientela: è infatti la linea di pneumatici estivi dell’azienda sud coreana più venduta in Europa. Ventus Prime 4 raggiunge oggi un’ulteriore step di prestazioni, sicurezza, caratteristiche ambientali e comprende misure da 16 a 20 pollici con un’ampiezza del battistrada da 195 a 255 mm superando brillantemente i migliori test su pneumatici estivi internazionali. La “tecnologia della mescola ad alto chilometraggio” del Ventus Prime 4 di Hankook è decisiva per la resa chilometrica: oltre un quinto superiore a quella dei precedenti modelli. L’innovativa combinazione dei materiali si traduce in una maggiore rigidità dei tasselli del battistrada, il che è funzionale alla resistenza al rotolamento. La miscela di Ventus Prime 4 presenta un contenuto di silice più elevato rispetto a prodotti precedenti e ciò consente un comportamento di guida ancora più controllato, specie sul bagnato. Per quanto riguarda i risultati di mitigazione del rumore di questo pneumatico, citiamo le parole di Klaus Krause, Direttore del Centro Europeo di Ricerca e Sviluppo di Hankook: “Abbiamo utilizzato lo stesso principio utilizzato per creare le camere anecoiche: la parete della camera anecoica. La riflessione del suono sulle pareti interne della camera è ridotta notevolmente dal rivestimento con materiale assorbente. Con il Ventus Prime 4 i bordi dei tasselli del battistrada sono stati provvisti di una struttura 3D radiale a forma di cuneo che funziona esattamente secondo questo principio e che assorbe la riflessione del suono tra i tasselli.” (Cit.) Hankook ha per altro recentemente inaugurato, proprio alla presenza di Krause, un nuovo centro prova in Spagna, a Idiada, a circa 60 km da Barcellona. Dagli umili inizi del 1941 quale prima azienda di pneumatici della Corea del Sud, Hankook è cresciuta fino a diventare la sesta azienda di pneumatici più grande al mondo con sempre nuovi investimenti e vittorie. Scegli Ventus Prime 4 in officina da noi, in via Rossini a Gorizia. Sapremo assisterti al meglio. Fabio Komjanc

“No Time to Die” & automobili da sogno nell’ultimo James Bond.

L’attesissimo appuntamento con l’agente segreto britannico più celebre al mondo, James Bond, è in questi giorni al Cinema. Daniel Craig é diretto da Cary Fukunag in “No Time to Die”. E se non hai ancora visto il film, puoi vedere trailer  a questo link QUI. La spettacolarità delle scene iniziali è indubbiamente enfatizzata dall’ambientazione pittoresca e suggestiva di Sassi di Matera, un paesaggio assolutamente unico. Un’Italia da cartolina quella che possiamo ammirare in inseguimenti automobilistici mozzafiato. Il nuovo capitolo è un autentico godimento per gli appassionati d’auto grazie a strepitosi veicoli utilizzati nell’avvincente pellicola dagli sviluppi decisamente inattesi, non scontati e per molti aspetti sconvolgenti – specie se sei un fan storico della Saga! Non poteva naturalmente mancare Aston Martin – presente con ben quattro modelli diversi: l’iconica coupé DB5 (che fece il suo ingresso nel mitico Goldfinger con l’indimenticabile Sean Connery) e la V8 Saloon. C’è poi la DBS Super Leggera guidata da Nomi – agente segreto interpretato da Lashma Lynche- e il modello Valhalla. Veicolo modernissimo ideato in collaborazione con Red Bull Racing e il progettista di Formula 1 Adrian Newey. Il bello dei film di James Bond sta sicuramente da sempre anche nelle location da sogno selezionate: in questo caso da Sassi di Matera lo spettatore viaggia con gli occhi e con la mente a Londra, a Cuba, in una misteriosa e temibile isola segreta nel Mar del Giappone e nelle foreste della Norvegia. Le folli corse in auto in questi ambienti spettacolari sono pazzesche: i “cattivissimi” competono alla guida di Jaguar XF e non mancano due modelli di Range Rover, la Sport e la Classic. Anche Range Rover é Casa Automobilistica particolarmente legata a 007. Il modello Sport era infatti presente sia in ‘Casino Royale’ che in ‘Quantum of Solace’ e ‘Spectre’. Nelle scene in Norvegia potete ammirare performance eccezionali di una Land Rover Defender che fanno accapponare la pelle. Merita ovviamente il grande schermo. Buona visione! Fabio Komjanc

Hai già assicurato i tuoi pneumatici?

Hai già assicurato i tuoi pneumatici? Fra i servizi offerti alla nostra clientela, in un’ottica di costante miglioria, diversificazione e competitività della nostra azienda sul mercato, abbiamo incluso anche quello assicurativo. Grazie alla partnership con la rete internazionale PointS e ad accordi con UnipolSai Assicurazioni oggi possiamo garantire a tutti i nostri clienti un’ulteriore eccellente opportunità. Comprando 4 pneumatici PointS si ha diritto alla polizza “UnipolSai Salva Pneumatico“ della durata di 12 mesi dalla data dell’acquisto! É importante tener presente che moltissime autovetture nuove non hanno il ruotino di scorta in dotazione e quindi assicurare gli pneumatici diviene estremamente conveniente e saggio, direi. Quali sono i vantaggi di questa polizza? Vengono garantiti: 1. Assistenza stradale e sostituzione / riparazione pneumatici danneggiati 2. Montaggio catene da neve 3. Duplicazione delle chiavi in caso di furto o smarrimento 4. Ripristino airbag e sistemi di sicurezza UnipolSai Salva Pneumatico é un’ottima opportunità non solo economica: riguarda soprattutto la serenità alla guida e la sicurezza su strada percorsa. C’è la possibilità di assicurare anche pneumatici di altri marchi e per tutti i dettagli l’invito é a prendere contatto e appuntamento con Edoardo Komjanc, anche via whatsapp. Non finisce qui: fino al 15 ottobre 2021 é in vigore la promozione di Goodyear. Con l’acquisto di un set di pneumatici Goodyear Vector 4Seasons si ottengono fino a 50 euro di buoni carburante in omaggio. Insomma, un sacco di buoni motivi per venirci a trovare nella nostra officina multi service in via Rossini a Gorizia! Vi aspettiamo. Fabio Komjanc

Ferragosto: letture sotto l’ombrellone.

L’estate porta con sé il successo di molti appuntamenti balneari – e non solo- dedicati a incontri con autori di saggi e romanzi. E non è un caso: si sa che la lettura sotto l’ombrellone é quanto mai piacevole e c’è chi vive la propria vacanza con particolare gioia solo se accompagnata da un buon libro, in pieno relax. A questo proposito, augurandoti un buon Ferragosto, desidero consigliarti tre titoli interessanti legati al nostro mondo dei motori e dell’automotive. Il primo é “Tazio Nuvolari” scritto da Pino Casamassima per Badini + Castoldi. L’autore -alla fine degli anni ‘70 caporedattore a Cronos e poi a Rombo e proprio per Rombo anche inviato in Formula1- ci tuffa nella vita straordinaria e per molti aspetti rocambolesca del celeberrimo “Mantovano Volante”. Nuvolari divenne leggenda nel mondo delle corse automobilistiche grazie a talento, determinazione, passione, azzardo, sofferenza e lutti. Si guadagnò gloria, fama e l’affetto non solo dei suoi contemporanei. Mille Miglia, Coppa Vanderbilt ecc., la sua carriera abbraccia un trentennio fra il 1920 e il 1950. Ma fu la vittoria in Alfa Romeo contro la Germania Nazista a Nürburgring a farlo entrare nel mito. Uno smacco dall’immensa valenza simbolica che i gerarchi di Hitler non digerirono affatto. La biografia é affascinante e ricca di aneddoti ove la grande Storia si intreccia alla vita quotidiana dell’ “uomo più veloce del mondo” a cui D’Annunzio, provocatoriamente, regalò una tartaruga gioiello che poi dovenne ciò che oggi chiameremmo logo/ brand distintivo di Nuvolari. Il secondo é: “Gilles. Il demone della velocità” del drammaturgo e romanziere di Monza Riccardo De Benedetti. É un romanzo dal taglio storico che ripercorre con gli occhi della moglie Joanna la vita pubblica e privata di Gilles Villeneuve partendo dalle sue ultime ore di vita quando lei lo raggiunse all’ospedale di Leuven dopo il tragico schianto a 227 km/h in Belgio nel 1982- circuito di Zolder. É interessante non solo per gli aspetti biografici in scuderia Ferrari, ma soprattutto per quelli psicologici legati appunto al “demone della velocità” ereditato per altro dal figlio di Gilles: Jacque Villeneuve. Il terzo é “Le leggende della Formula 1” del bresciano Francesco Domenighini. Da quel 13 maggio 1950 a Silverstone fino ai giorni nostri, una storia favolosa di oltre 70 anni che, stagione dopo stagione, ci racconta momenti unici vissuti grazie a Schumacher, a Hamilton, ad Alboreto, a Lauda, a Villeneuve- solo per citarne alcuni. Ma anche di “eroi al volante” che hanno dato speranza dopo la seconda guerra mondiale: da Nino Farina ad Ascari fino a Juan Manuel Fangio. Una storia quasi sempre tinta di rosso Ferrari. Una storia di curve e accelerazioni, di circuiti entrati nell’immaginario collettivo. Di nuovo buon Ferragosto e buona lettura a te e a voi, cari amici e clienti tutti! Fabio Komjanc

Luglio ricco, mi ci ficco! Un mese denso di novità.

Luglio ricco, mi ci ficco! Il mese di luglio é stato denso di belle novità! Innanzitutto abbiamo accolto e integrato Erik Gustin nella nostra squadra. Giovane perito meccanico con la passione per le moto, specializzato nella loro riparazione e manutenzione, ci aiuterà a potenziare il binomio “prodotti e servizi” in officina rivolgendoci in modo più specifico al segmento “due ruote”. Attenti al progresso nel settore della mobilità sostenibile, abbiamo attivato il servizio di ricarica per veicoli elettrici offrendo alla nostra clientela due ampi parcheggi dedicati, posti all’ingresso dell’officina: una vera comodità in centro città a Gorizia a due passi da Corso Italia. Siamo stati felici di premiare un nostro cliente che aveva aderito al concorso a premi di PointS e Goodyear “Lucky Days” con un maxi televisore di ultima generazione, condividendo la consegna del bellissimo premio sui canali social che vediamo crescere con costanza nel tempo. Se il 2021 é il nostro sessantesimo anno di attività, PointS – rete indipendente di rivenditori specialisti di pneumatici di cui facciamo orgogliosamente parte- festeggia 50 anni, come raccontato su Pneurama in un’intervista davvero interessante a Lidia Komjanc, Amministratore delegato di Point S Italia e a Corrado Bergagna del suo CdA. Indipendenza dei partner e multi servizio é il modello di business su cui PointS crea e costruisce valore ed é il modello in cui crediamo e su cui progettiamo la nostra stessa evoluzione, diversificazione e crescita. Trovi infatti in questa sezione del nostro sito appena aggiornato tutti i Servizi che ti offriamo dalla meccanica, l’acquisto di pneumatici, al settore assicurativo introdotto di recente, dall’Auto Cortesia e Noleggio alla riparazione e sostituzione dei cristalli. Il nostro ‘Grazie’ sempre a tutta la clientela che continua a sceglierci e che ci consente quindi di implementare tutte le opportunità di diversificazione in termini, appunto, di prodotti e servizi, in via Rossini a Gorizia.

60 anni di attività in città: Ricordando MOTOR EXPO RACING con Roberto Mervic

Molti sono i ricordi da poter evocare in un arco temporale di 60 anni di attività a Gorizia. Tra i tanti merita una menzione speciale la manifestazione “Motor Expo Racing” anche perchè quest’anno ricorrono  40 anni dalla sua prima edizione. Venne inaugurata infatti nel 1981 grazie alla formidabile intuizione e straordinaria passione di Roberto Mervic a cui la Camera di Commercio diede all’epoca praticamente carta bianca. La nostra azienda ha sempre aderito all’iniziativa che si svolgeva nei capannoni della Fiera in città: ci abbiamo creduto da subito partecipando con grande piacere e  proponendoci di anno in anno con allestimenti che anche a distanza di anni risultano tuttora all’avanguardia. Gli stand Komjanc erano di grande originalità ed effetto, mai scontati, volti a incuriosire il pubblico. Motor Expo Racing si rinnovò fino al 1996. La tredicesima edizione fu chiamata 12Bis secondo un rituale scaramantico nel mondo dei motori. Ricordando l’eccellente impegno per il mio settore e sopratutto per Gorizia in senso lato, giorni fa ho contattato Roberto Mervic ed ho il  piacere di riportare di seguito la sua diretta testimonianza, frutto di uno scambio “Amarcord” sicuramente emozionante per chi, quegli anni del Motor Expo Racing, li ha vissuti in prima persona. Non nascondo un un pizzico di nostalgia per il grande fermento di allora e la voglia di fare la storia commerciale della nostra città con attività ed eventi di spessore e successo, di richiamo internazionale per un pubblico variegato, di giovani, di professionisti, di imprenditori e di appassionati. “L’obiettivo strategico – dice Mervic- era il supporto ed il rilancio delle attività che ruotavano intorno al mondo dell’automotive. Diede buoni risultati, altrimenti non avrebbe avuto vita così lunga. I mercati di riferimento, considerato il periodo storico, si potevano considerare regionali (ed era molto all’epoca) ma varcavano anche i confini italiani, coinvolgendo anche la vicina Jugoslavia e negli ultimi anni la neo costituita Slovenia“. “Avevamo squadre di allestitori, elettricisti ecc. per coadiuvare gli espositori – continua Mervic-. Per la parte organizzativa mi avvalevo della collaborazione di circa 4 persone fisse nel corso dell’anno che arrivavano fino a 60 addetti durante la manifestazione. La mia personalissima valutazione circa il successo di una manifestazione è data dall’affluenza delle donne. Se ce ne sono in buon numero, significa che la cosa funziona! La crescita in successo di pubblico fu davvero esponenziale: arrivammo ad essere la seconda fiera del settore in ambito nazionale dopo Bologna che era oggettivamente inscalfibile. Non vi nascondo comunque che  il suo patron Cazzola ebbe in un’occasione a dirsi molto sorpreso perché, grazie al nostro accordo commerciale con Rete 105, stava sentendo giornalmente alla radio i nostri gingle ed anche perchè Marlboro World Championship Team” era diventanto il nostro principale sponsor. “Ogni evento va calato e contestualizzato nel suo specifico periodo d’appartenenza – sottolinea Mervic-. Oggi il ‘politicamente corretto’  e gli aspetti di ‘green economy’ sono scesi anche in pista e vivono  in simbiosi con il Motorsport.  All’epoca tutto  era diverso e si riassumeva in un’unica parola: Passione, quella con la “P” maiuscola. Ed era passione pura, che puntava solo al risultato, a qualunque costo. Basti pensare ai protagonisti di quegli anni: piloti guasconi o grandi calcolatori, perlopiù playboy da copertina che vestivano i panni di eroi contemporanei, guerrieri entrati nel mito…. ed in effetti lo erano se si tiene conto delle statistiche di incidenti in pista  dell’epoca“. “Non solo: gli sponsor di allora non erano bibite energetiche e compagnie telefoniche – racconta Roberto Mervic- ma piuttosto alcolici e sigarette, tutto quello insomma che oggi non potremmo sognarci di reclamizzare o associare all’iconografia sportiva. Parliamo di un periodo in cui i grandi progettisti o i capitani di aziende che hanno fatto la storia del Motorsport erano lì, vivi, e la domenica stavano in pista, al box della propria Scuderia. E’ In questo contesto, spinto solo dallo spirito della passione che a  soli 25 anni ho ideato il Motor Expo Racing a Gorizia” con un progetto preciso per la manifestazione  che verteva su tre capisaldi: 1.C’era bisogno di presenza qualificante  e ben rappresentata di espositori , motivandoli con costi di partecipazione minimi, sull”investimento dell’allestimento dello stand al fine di privilegiare laloro immagine e la presenza collettiva. Con un riscontro entusiasmante. 2.Necessità di arricchire la parte espositiva con veicoli da competizione di livello assoluto. Escogitai di tutto per coinvolgere Scuderie, Case automobilistiche, piloti e quant’altro per riuscire a portare in mostra a Gorizia i loro veicoli a garanzia del successo del Motor Expo. 40 anni fa , poter vedere dal vivo vetture di F1 era una cosa rara, emozionante; non solo ma  portarle a Gorizia era veramente un’impresa: basti pensare che in più occasioni qualche Team richiese istruzioni sulla documentazione necessaria per portare le vetture all’estero –  come se Gorizia non fosse stata città italiana. Ai giorni nostri può capitare di vedere  F1 esposte addirittura  nei centri commerciali. Allora non era così! 3.C’era infine la necessità di unire l’esposizione commerciale a manifestazioni sportive spettacolari senza le quali la visita alla Fiera si sarebbe risolta in un lasso di tempo troppo breve e non avrebbe giustificato uno spostamento da una provincia all’altra o come poi avvenne da altre regioni o dalle nazioni limitrofe. Il mio grande entusiasmo coinvolse Enti ed Autorità che in parte anche a proprio rischio acconsentirono lo svolgersi di gare ed esibizioni per il buon fine delle quali avevo riscoperto preghiere ormai dimenticate, nella speranza di non ritrovarci sulle prime pagine dei giornali con qualche incidente!” Dulcis in fundo un meraviglioso aneddoto che risale all’edizione del 1983. “Riguarda l’uomo più famoso al mondo in tema di automobili da corsa,  Enzo Ferrari – conclude Mervic-. Per la prima volta mi era stata promessa dal loro responsabile una F1 per la nostra fiera di ottobre! La consacrazione di una credibilità ormai conquistata, almeno così pensavo io. Poi però agli inizi di settembre mi chiamarono da Modena per avvisarmi che a causa della concomitanza della manifestazione goriziana con il Salone automobilistico di Londra, era impossibile garantire la presenza di  F1 al nostro Motor Expo! Non volendo però rinunciare

60 anni di attività in città -seconda parte

Secondo le fonti dell’Ufficio Statistica di Gorizia, tra la fine degli anni ‘60 e poi per tutti gli anni ‘70 la popolazione residente in città oscillava fra le 42.000 e le 43.500 persone – circa 12.000 in più rispetto alla situazione odierna. E sarebbe interessante avere un aggiornamento dei dati al 2021. Gli anni ‘70 erano infatti caratterizzati non solo dal boom demografico ma anche dai grandi lavori di edilizia pubblica e privata e dalla crescita di un più diffuso benessere economico che si rifletteva naturalmente anche nel settore dei trasporti e in quello automobilistico. Mio padre lavorava allora molto sia con il trasporto pesante che con le autovetture. Era un uomo molto curioso, affamato di novità, attento e aggiornato su ogni aspetto di innovazione tecnica da portare in officina per distinguersi e crescere. Di certo non avrebbe potuto immaginare che l’industria dei pneumatici oggi stia investendo sempre più nei sistemi Rfid – di identificazione tramite radio frequenza- per ottenere “gomme intelligenti”, capaci cioè di dialogare con appositi sensori con i sistemi elettronici a bordo veicolo e con le attrezzature in auto officina. Tecnologia e digitalizzazione hanno trasformato radicalmente il nostro mestiere. Ma già in quegli anni investì in opere strutturali per ingrandire gli spazi lavorativi e diversificare i servizi introducendo lavori di piccola manutenzione meccanica. Investì anche in risorse umane, prendendo in forza due nuovi collaboratori: fu il primo ad offrire a Gorizia il servizio di “assetto ruote”. Alla fine degli anni ‘70 ci fu un’enorme richiesta di pneumatici: vantavamo una clientela non solo da oltre confine ma anche da Lubiana, Belgrado, Spalato, Zara. Furono sicuramente le nostre competenze linguistiche in famiglia, la conoscenza dello sloveno, del serbo croato, del russo ad averci aiutato in solidi rapporti commerciali con tutto l’Est Europa. Erano anni in cui – ormai posso raccontarlo- per favorire il commercio degli pneumatici si studiavano anche dei “trucchi”, degli escamotage per far evitare ai camionisti pesanti dazi doganali: con le scope si sporcavano le gomme di ghiaino perché non sembrassero nuove al passaggio fra i confini. Altri tempi! Mamma stava sempre in officina, aveva in mano la completa gestione del punto vendita mentre papà -e poi anch’io e mia sorella- viaggiavamo nei Balcani e in Russia poiché l’attività di Export era davvero fiorente: i commerci di papà si spingevano fino alla Libia e all’Iraq. Nel 1975 sponsorizzammo un film- documentario di un viaggio in macchina in Asia Minore (Anatolia) e ricordo come fosse oggi la sua presentazione in Prefettura perché cadde fatalmente proprio il 6 maggio ‘76, la sera del terremoto e, come potete immaginare, ci fu un fuggi fuggi generale! Mamma ricorda bene invece l’inizio degli anni ‘80 perché il boom economico portò molte persone a frequentare la montagna e a sciare: la famosa “settimana bianca”. All’epoca abitavamo sopra l’officina e spesso dopo cena scendevamo e lavoravamo fino a tarda notte per chiodare a mano, con una pistola ad aria compressa le gomme dei nostri clienti! Negli anni ‘80 il 50% degli pneumatici era nuovo- acquistati soprattutto da Ditte e Società che operavano nella ex Yugoslavia per autisti che macinavano migliaia e migliaia di km- e il 50% era ricostruito o usato e destinato per lo più a privati e a uso urbano. Grazie al volume d’affari e ai risultati di vendita, fummo contattati da Goodyear e diventammo uno tra i primi centri in Italia della catena Goodyear. Sodalizio felice che durò per 20 anni fino all’adesione alla rete Pirelli e poi alla recente adesione alla rete della francese PointS che ci garantisce non solo piena indipendenza come officina ma anche la possibilità di essere plurimandatari e quindi non legati ad un’unica casa produttrice di pneumatici. Alla prossima puntata di “60 anni in città”! Fabio Komjanc

60 anni di attività in città – Prima Parte

Forse ve ne sarete accorti: le bacheche social degli ultimi mesi, soprattutto a ridosso del recente confinamento, sono spesso popolate da foto Amarcord e di Natura che sboccia a Primavera. “L’esercito dei Selfie” ha lasciato spazio al “com’eravamo”. Una sorta di tendenza virale composta da foto ricordo di un mondo diverso, non necessariamente migliore o più semplice, più bello o sereno, ma sicuramente caratterizzato da una quotidianità fatta di relazioni sociali vivaci e non a distanza, di viaggi, abbracci, sorrisi e convivialità. Il nostro Sessantesimo Anniversario (1961-2021) ricorre proprio in quest’anno particolare che tutti vorremmo fosse di rinascita e cambiamento positivo. E anch’io, come tanti di noi, mi ritrovo dopo 60 anni di attività dell’azienda di famiglia a Gorizia, a sfogliare vecchi Album di foto e a ripercorrere con la mente le tappe più significative di questi 6 decenni di KOMJANC in città. A pensarci bene, infatti, l’evoluzione dell’azienda di famiglia ha attraversato le 6 decadi di maggiore trasformazione di Gorizia. Dal tempo della ricostruzione post bellica – negli Anni Sessanta- quando mio padre Luigi e Riccardo Stekar di San Floriano si occupavano soprattutto di vulcanizzazione, di riparazione degli pneumatici e delle camere d’aria dei camion vista la fortissima presenza di camionisti e autisti in città- fino al boom economico della fine Anni Settanta e Ottanta. Dall’epoca degli incentivi per lo sviluppo del settore industriale, commerciale e i sussidi di Zona Franca alle famiglie giù, giù fino al Crollo del Muro di Berlino e alla conseguente istituzione di nuovi rapporti economici e lavorativi con i Paesi dell’Est. E poi gli Anni Novanta con l’apice di presenza di Caserme attive e forze armate in città, e ancora… l’ingresso della Slovenia in Europa, l’abbattimento del Confine e del sistema doganale fino ad oggi e alla recentissima vittoria di Nova Gorica- Gorizia, Capitale Europea della Cultura 2025. Un’attività come la nostra, agli albori legata a filo doppio al settore del trasporto pesante, dell’autovettura e all’edilizia, al commercio con l’ex blocco sovietico e allo sviluppo della viabilità é stata partecipe diretta molto più di altre a questi macro cambiamenti nel tessuto produttivo e sociale di Gorizia. Scorrendo le foto di questo Album, ne ho trovate diverse scattate negli Anni Novanta all’ex Espomego. Con lo straordinario contributo di Roberto Mervic avevamo aderito a tutte le edizioni del Moto Expo RACING. Una Fiera che attirava visitatori da tutto il Nord Est, ex Yugoslavia e Austria. Appassionati di motori e operatori internazionali del settore pneumatici. Al Moto Expo Racing e ad altri traguardi dell’officina, come ad aneddoti che legano quella che oggi è la mia azienda alla città di Gorizia, dedicherò un prossimo capitolo di questo racconto, perché ritengo meriti sempre ricordare che “Piccola Storia” e “Grande Storia” si intrecciano così profondamente che a volte ce ne rendiamo conto solo a distanza di molti, molti anni e rischiamo di perderne memoria. Fabio Komjanc

Assetto Ruote: quando e perchè.

I nostri gommisti ti invitano a considerare l’importanza della geometria perfetta del tuo veicolo per sfruttare al massimo le sue prestazioni, l’aderenza su strada e il tuo comfort in sicurezza alla guida. Forse non sai che l’assetto delle ruote riguarda lo studio di tre variabili angolari. ➡️ Il parallelismo, ossia l’angolo di apertura delle ruote tra loro e con la strada, visto dall’alto; ➡️ La campanatura, ossia l’inclinazione di contatto tra le ruote e la strada, visto da davanti; ➡️ L’incidenza, ossia lo spostamento angolare dell’asse dello sterzo dall’asse verticale di una ruota sterzante del veicolo, misurato in direzione longitudinale. La tua sicurezza su strada è legata a filo doppio al perfetto allineamento delle ruote. Quindi è davvero importante far verificare soprattutto il loro parallelismo e la campanatura. Anche incidenti di poco conto, come ad esempio l’impatto su di un marciapiede, possono modificare l’allineamento delle ruote della tua automobile provocando anomalie alla guida e dunque situazioni di pericolo. Un ulteriore accorgimento, specie con il cambio stagione e il cambio gomme, è dato dalla verifica dell’equilibratura, cioè della distribuzione del peso complessivo ruota/ pneumatico. Ti aiuta a evitare fastidiose vibrazioni delle ruote stesse e una più rapida usura della banda dello pneumatico. Scegli la nostra officina: questi sono tutti servizi che possiamo offrirti grazie a grande esperienza nel settore e tecnologia di precisione con macchinari specializzati. Prenota il tuo allineamento delle ruote anche via messaggio whatsapp cliccando sul tasto verde qui sul nostro sito.