Schumacher: il docu-film su Netflix
Il docu-film dedicato a Schumacher, all’uomo, al pilota, al gigante della Formula 1, allo sportivo, al padre di famiglia, al marito fedele e adorato é quanto mai avvincente, a tratti struggente ed emozionante sin dalle prime scene. Lo si vede immerso in splendide acque, probabilmente tropicali, fra tartarughe e pesci coloratissimi. Il ritmo del susseguirsi delle immagini é scandito dal suo respiro con il boccaglio in un’atmosfera ovattata che trasmette serenità e pace. E vien naturale ascoltare il proprio di respiro, respirare insieme a lui in una dimensione quasi onirica, così avulsa dal frastuono della pista in cui siamo abituati a ricordarlo. “Devi diventare una cosa sola con la tua auto. Devi sapere esattamente quanto puoi spingerti perché c’è sempre un limite da gestire, proprio come nella vita e con le persone che ami. Devi riuscire a percepirlo quel limite e sapere come non valicarlo”. Queste le sue parole, citate all’inizio del docu-film. Rivelano con grande immediatezza la sua personalità forte e decisa e fanno riflettere con l’amaro in bocca sul paradosso del nefasto incidente sugli sci. Lui che correva a 300 all’ora… Il docu-film è bellissimo perché mai scontato. In un gioco sapiente di interviste e testimonianze, flashback d’infanzia e album di famiglia che appassionano e commuovono lo spettatore. Ci sono tutti i suoi amici, i famigliari- il padre e la moglie con i figli- e poi il giornalista Richard Williams, il commentatore televisivo James Allen, Flavio Briatore, Luca Cordero di Montezemolo, Eddie Jordan, Damon Hill, Jean Todd e Willi Weber che dopo la prima vittoria di “Schumi” al Gran Premio del Belgio nel 1991 dice: “Irradiava sicurezza anche se era solo un ragazzo di 23 anni che gareggiava con delle leggende”. Mi fermo qui, altrimenti qualcuno potrebbe dire che “spoilero” troppo. Avrete capito che il mio invito é a non perdervi “Schumacher” su Netflix. Merita davvero! Fabio Komjanc
Ferragosto: letture sotto l’ombrellone.
L’estate porta con sé il successo di molti appuntamenti balneari – e non solo- dedicati a incontri con autori di saggi e romanzi. E non è un caso: si sa che la lettura sotto l’ombrellone é quanto mai piacevole e c’è chi vive la propria vacanza con particolare gioia solo se accompagnata da un buon libro, in pieno relax. A questo proposito, augurandoti un buon Ferragosto, desidero consigliarti tre titoli interessanti legati al nostro mondo dei motori e dell’automotive. Il primo é “Tazio Nuvolari” scritto da Pino Casamassima per Badini + Castoldi. L’autore -alla fine degli anni ‘70 caporedattore a Cronos e poi a Rombo e proprio per Rombo anche inviato in Formula1- ci tuffa nella vita straordinaria e per molti aspetti rocambolesca del celeberrimo “Mantovano Volante”. Nuvolari divenne leggenda nel mondo delle corse automobilistiche grazie a talento, determinazione, passione, azzardo, sofferenza e lutti. Si guadagnò gloria, fama e l’affetto non solo dei suoi contemporanei. Mille Miglia, Coppa Vanderbilt ecc., la sua carriera abbraccia un trentennio fra il 1920 e il 1950. Ma fu la vittoria in Alfa Romeo contro la Germania Nazista a Nürburgring a farlo entrare nel mito. Uno smacco dall’immensa valenza simbolica che i gerarchi di Hitler non digerirono affatto. La biografia é affascinante e ricca di aneddoti ove la grande Storia si intreccia alla vita quotidiana dell’ “uomo più veloce del mondo” a cui D’Annunzio, provocatoriamente, regalò una tartaruga gioiello che poi dovenne ciò che oggi chiameremmo logo/ brand distintivo di Nuvolari. Il secondo é: “Gilles. Il demone della velocità” del drammaturgo e romanziere di Monza Riccardo De Benedetti. É un romanzo dal taglio storico che ripercorre con gli occhi della moglie Joanna la vita pubblica e privata di Gilles Villeneuve partendo dalle sue ultime ore di vita quando lei lo raggiunse all’ospedale di Leuven dopo il tragico schianto a 227 km/h in Belgio nel 1982- circuito di Zolder. É interessante non solo per gli aspetti biografici in scuderia Ferrari, ma soprattutto per quelli psicologici legati appunto al “demone della velocità” ereditato per altro dal figlio di Gilles: Jacque Villeneuve. Il terzo é “Le leggende della Formula 1” del bresciano Francesco Domenighini. Da quel 13 maggio 1950 a Silverstone fino ai giorni nostri, una storia favolosa di oltre 70 anni che, stagione dopo stagione, ci racconta momenti unici vissuti grazie a Schumacher, a Hamilton, ad Alboreto, a Lauda, a Villeneuve- solo per citarne alcuni. Ma anche di “eroi al volante” che hanno dato speranza dopo la seconda guerra mondiale: da Nino Farina ad Ascari fino a Juan Manuel Fangio. Una storia quasi sempre tinta di rosso Ferrari. Una storia di curve e accelerazioni, di circuiti entrati nell’immaginario collettivo. Di nuovo buon Ferragosto e buona lettura a te e a voi, cari amici e clienti tutti! Fabio Komjanc